L’EDUCAZIONE COME STRUMENTO DI PREVENZIONE SOCIALE
Sapere che degli studenti di un istituto superiore di Bassano del Grappa hanno deciso di lanciare un sondaggio (Tema Femminicidio) su chi si meritava di più di essere uccisa tra Giulia Tramontano, Mariella Anastasi o Giulia Cecchettin mi ha lasciato senza parole.
FEMMINICIDI: NELLA CHAT DI CLASSE SONDAGGIO CHOC: «CHI MERITAVA DI MORIRE?» | 10/05/2025
Credo che questo episodio testimoni di quanto sia importante che l’educazione sessuale e l’educazione all’affettività diventino materie di studio obbligatorie e che non serva nessun consenso informato per poter trattare questi argomenti, altrimenti seguendo questa stessa logica bisognerebbe chiedere il consenso informato per ogni materia scolastica.
Tale decreto si prefigge di promuovere la cultura del rispetto e di mettere in guardia i giovani dai pericoli della rete, “ricordiamo alle famiglie le responsabilità derivanti da comportamenti violenti tenuti dai figli sui social”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Tra i provvedimenti previsti verrà istituito un numero verde dedicato al supporto delle vittime.
Si vuole inoltre rafforzare il rapporto fra scuola, famiglia e istituzioni creando dei percorsi formativi rivolti a docenti e a studenti e fornire dei criteri per responsabilizzare i genitori.
L’obiettivo è di creare una rete di protezione verso il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e di dare degli strumenti alle famiglie per contrastare questa problematica.
Tornando a quanto è accaduto all’Istituto superiore di Bassano spero si crei il più rapidamente possibile una sinergia tra tutte le scuole del veneto e la Regione veneto in modo da istituire dei percorsi educativi che trattino i temi dell’affettività, dell’educazione sessuale, bullismo e del cyberbullismo.
Questa sinergia deve essere fatta al più presto possibile perché i giovani e le famiglie si trovano in uno stato di sofferenza e disorientamento evidente.
Luca Faccio
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