VENEZIA, STEFANO GHELLER A PALAZZO FERRO FINI

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VENEZIA, STEFANO GHELLER A PALAZZO FERRO FINI

Carissimi lettrici e lettori,

Oggi Stefano Gheller sarà ascoltato in Consiglio Regionale Veneto in merito alla proposta di Legge 217 di iniziativa popolare relativa a: Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n.242 del 2019 della Corte Costituzionale.

Stefano Gheller arriva a palazzo Ferro Fini per la sua potente audizione

Stefano Gheller interverrà intorno alla 13:45/14:00.

Ecco il testo che ha scritto Stefano e che è stato letto in V Commissione:

Ringrazio chi mi ha voluto qui e mi dispiace aver sentito qualche giorno fa dire in TV dal Consigliere Stefano Valdegamberi che trova assurdo che io sia stato convocato qui oggi, e soprattutto affermando una grande falsità nel dire che è la quarta volta che io intervengo qui o via collegamento.
Non so dove si sia sognato questo, perché questa è la prima volta che io faccio un intervento qui, e sono venuto un’altra sola volta con Cappato e tante altre persone solo a consegnare le 9.000 firme e nulla più.
E siccome non amo si dica falsità su di me ci tenevo a precisarlo.
Un’altra cosa che mi ha ferito e mi ha dato fastidio è stata sentir dire che purtroppo sentiamo sempre e solo una campana quella di Gheller.
Caro Valdegamberi capisco le dia fastidio che ci sia una persona che ha avuto il diritto al fine vita e che possa parlare, probabilmente avrebbe preferito che io dopo l’autorizzazione mi fossi tolto la vita, in modo da non avere voce in capitolo.
Ma purtroppo per lei e per altri a cui do fastidio ci sono, e continuerò a farlo e a esserci e lottare per questo diritto di poter scegliere .
Anch’io mi sono stancato di sentire in tv le solite vostre campane, invece di quella di altri consiglieri, ma alcuni di voi sono perennemente presenti e non di certo perché più competenti.
A me invitano alle trasmissioni come invitano voi, avete forse voi più competenza di me nel parlare di questo argomento? Io penso ne abbiate molta ma molta meno.
Io oggi sono qui a rappresentare 9.000 Veneti, ma soprattutto tutte le persone morte facenti questa scelta e rappresento tutti gli italiani dovuti andare in Svizzera perché questo stato a differenza di altri non ha mai avuto il coraggio di discutere questo tema, e rappresento l’80% dei Veneti che vuole una legge sul fine vita.

Chi rappresenta oggi in queste audizioni queste persone? nella scaletta ho visto solo tante associazioni cattoliche e pro vita (che io definisco indirettamente pro sofferenza visto la loro posizione).
Siamo in un paese democratico e libero o siamo in IRAN?

Vogliamo sentire un ammalato nelle mie tali condizioni? che vuole vivere nonostante la sua sofferenza?

 

Facciamolo! Portatelo a parlare qui e in televisione che questo ammalato,
non è diverso da me e io ho grande rispetto del suo volere e scelta, ma sapete cosa gli direi? Ma a lei cosa interessa e riguarda questa legge?
Le nega qualche libertà o diritto? Le impedisce di vivere o soffrire? Qualcuno verrà da lei a dirle :  hai le 4 caratteristiche per accedere al fine vita, domani veniamo a casa sua per procedere?.
Ma di cosa stiamo parlando? La libertà di vivere e soffrire di tutti gli ammalati d’ Italia non è in pericolo, e la loro libertà di farlo finisce dove inizia la mia di libertà,  e, quella di chi vuole solo scegliere di non soffrire più, o questa non conta nulla e vale meno di chi vuole vivere? Amare è tenere in vita ad ogni costo o lasciare andare?
Ho sentito il giovane Consigliere Tommaso Razzolini dire in TV: Sono per l’accompagnamento alla morte naturale, ma quanto è facile pensarlo e dirlo senza essere in un certo stato e da persona sana, vuoi obbligare una persona a soffrire (Che non sei TU) fino alla fine, ma che persona può fare una tale affermazione senza tenere conto del volere altrui?
Ci tenevo a dire a chi solo ora e quest’anno, ha avuto l’idea geniale di dire che le persone ammalate hanno bisogno di più assistenza per non sentirsi abbandonati e soli.
Certo meglio tardi che mai, ma i disabili esistono da ora? da 5 anni? da 10 ? o da sempre? Ma dove era lo stato e voi istituzioni quando io vivevo con entrambi i miei genitori disabili al 100% non autosufficienti come me, dovevo pagare due badanti e ancora non bastava, spendendo tutti i risparmi della mia famiglia, e dove eravate quando nelle ore di riposo dei badanti , ed ero solo con entrambi bisognosi di costante assistenza , e mia madre allettata con una tracheotomia attaccata a un respiratore , mi chiamava perché doveva essere aspirata dal mucco sennò soffocava, e io con le poche forze che avevo nelle braccia dovevo staccarla dal respiratore, accendere il macchinario per aspirarla e andargli giù con un tubicino nella gola, aspirare il mucco e poi subito ricollegarla al respiratore, tutto ciò in poco tempo perché non morisse soffocata.
Dove eravate con le vostre leggi e aiuti? Mi chiedo ma un po’ di vergogna non la provate?, siccome sono educato e siamo in un posto istituzionale tengo per me cosa penso, ma vi dico una cosa le vostre proposte di cure e assistenza fatte ora sono solo opportunistiche e non mostrano interesse vero per i cittadini,
perché non vi siete attivati prima?

Questa cosa non la penso solo io, ma tantissimi amici miei disabili con cui ho parlato, e vi dico di più, questi ammalati che hanno situazioni simili la mia rispettano le mie scelte come io rispetto la loro. Alcuni di loro mi hanno detto: hanno ragione Valdegamberi e Finco serve più assistenza! , Ed io gli ho risposto: certo, invitandoli a scrivere un email a loro, e mi hanno risposto: Lo sai come funziona, la Regione fa acqua da tutte le parti e i soldi per noi non ci sono, allora ho chiesto: Perché fanno queste proposte? Per Nulla? Per andare solo contro a chi vuole poter scegliere? Risposta: Si per questo e solo per Buonismo.
Un altro malato che sceglie di continuare a vivere nonostante patologia grave e sofferenze, non è un antagonista o un nemico. È una persona che sceglie di accettare determinati trattamenti e di andare avanti, SCEGLIE come ho fatto io, come vorrebbero poter fare in tantissimi, con regole e garanzie certe per poter autodeterminarci.
Aggiungo che le tanto nominate cure non esistono per tutti, ogni singolo caso è a se, come ho sempre detto, io ne sono un esempio, nel mio caso non c’è nessuna cura palliativa, la mia malattia degenera e basta, a meno che come cure palliative non vogliate imporre psicofarmaci , facendo così che un ammalato perda la ragione e il senso con la realtà .
Il problema quindi non è il malato che sceglie diversamente da te/noi, è che qualcuno, dei politici, hanno un pensiero assoluto e non vogliono che la persona cosciente scelga ciò che è meglio per lei, un fine vita immediato, dignitoso, che non impone nulla a nessuno. Lo Stato italiano si ritiene una Repubblica democratica laica e aconfessionale, privo cioè di una religione ufficiale quindi la religione dovrebbe stare al suo posto al di fuori delle leggi di questo stato.
Ma vogliamo parlare di Religione? Parliamone! La mia è sempre stata una famiglia cattolica e anche praticante, da bambino e ragazzo sono sempre andato in chiesa, sono andato a Lourdes e ho avuto il privilegio da bambino di stringere la mano a Papa Giovanni Paolo II.
Vi ricordo una cosa dal Vangelo secondo Matteo 11, 28 Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Queste parole esprimono la solidarietà del Figlio dell’uomo, Gesù Cristo, di fronte ad una umanità afflitta e sofferente. Quante persone soffrono nel corpo e nello spirito! Egli chiama tutti ad andare da Lui, «venite a me», e promette loro sollievo e ristoro. «Quando Gesù dice questo, ha davanti agli occhi le persone che incontra ogni giorno per le strade di Galilea.

Ora Gesù non è più tra noi, è lassù, sappiamo noi umili esseri umani se da lassù vorrebbe dirmi la stessa cosa, ossia vieni a me che sei stanco e oppresso dalla sofferenza e ti darò ristoro, infondo se li staremo tutti meglio, in cosa può farmi timore la morte?
L’amore di Dio non è strategico. Egli non ci ama per poi chiederci di essere più forti e sopportare tutto. Egli ci ama e basta. Ci ama gratuitamente.
La decisione di vivere meglio la nostra vita poggia sulla nostra libertà e non su un ricatto affettivo travestito da teologia.
Gesù dice “imparate da me”. Ma imparare cosa? La mitezza e l’umiltà del cuore. Queste due caratteristiche dovrebbero essere le due cose a cui dovremo più anelare nella nostra vita. La mitezza perché essa è una ferma dolcezza. Noi siamo capaci o di violenza o di buonismo, quasi mai riusciamo a tenere insieme queste due cose. Così o reagiamo con violenza, con rabbia, con rancore, oppure con un buonismo da quattro soldi. Ed è quello che io vedo in alcuni di voi ossia solo un buonismo da quattro soldi.
E’ inutile che mi diciate: ma io non ti giudico per la tua scelta, se poi pensate o mi dite non sono d’accordo su ciò che voglio fare, perché, indirettamente mi state giudicando, e chi siete voi esseri umani per farlo?, semmai lo farà il Dio in cui voi credete, che secondo voi mi ha dato la vita.
Quindi ne risponderò semmai solo io dinnanzi a lui.
O vi ritenete voi per primi superiori a Dio che può aver donato sì la vita, ma un Dio che ama immensamente, così come siamo, con le nostre capacità , le nostre aspirazioni, i nostri fallimenti e i nostri limiti.
Di questo si deve proprio tenere conto, i limiti diversi di ogni persona alla sopportazione di una certa sofferenza che è individuale, e che voi qui presenti non conoscente essendo autosufficienti per vostra fortuna.
Vi credete così sicuri e in grado di sopportare tutto? ne avete la certezza? e per quanto 5 anni? 10 anni? 20? per sempre?
Vivere in una situazione di sofferenza giornaliera, che non è solo quella fisica, ma quella dell’anima, che ti toglie la dignità.
Sono più di 30 anni che mi puliscono il sedere e mi lavano per dire le cose più banali che voi potete fare da soli giornalmente.
Speriamo non vi succeda mai nulla, ma un giorno questa proposta di legge, potrebbe salvare anche voi e darvi la libertà di poter scegliere.

E’ forse chiedere troppo tutto ciò? Non credo.

Trovo molto irritante e fastidioso sentir dire da chi vuole intralciare questa proposta di legge e libertà di scelta, portare come unico motivo Canada e Olanda risultando monotematici, è vergognoso questo.
D’altro canto vi state solo arrampicando sugli specchi, perché, questi esempi non hanno nulla a che fare con l’Italia e volete solo spostare l’argomento a vostro favore, vaneggiando sul possibile futuro. Siete dei maghi? dei veggenti? Parliamo di oggi di cose concrete che riguardano l’Italia, altrimenti perché non parlate mai di legge spagnola? Quella non vi fa comodo? Non la conoscete? Allora ve ne parlo io.
Spagna popolo con religione cattolica circa 70%, ha approvato una legge addirittura sull’eutanasia con i requisiti per accedervi pari a quelli Italiani, cos’è il popolo spagnolo? Per la morte? Possiede la cultura della morte? O è per la libertà di scelta di ogni singolo individuo? Qualcuno afferma che i tempi nella Proposta di legge perché venga valutata la richiesta e poi erogata la prestazione sono pochi, in Spagna per accedere a questo bisogna aver rilasciato due richieste scritte di aiuto a morire, a distanza di almeno 15 giorni l’una dall’altra (salvo particolari casi di necessità e urgenza);
Perché, per voi 27 giorni possono essere pochi, ma, per un ammalato sofferente possono essere un infinità, quindi per chi ha dei dubbi su ciò, ritengo che quelli proposti nella legge siano accettabili. Volevo anche ricordarvi che in Italia ogni 10 ore si suicida una persona, soprattutto giovani, ne abbiamo visto anche in questi giorni nei giornali purtroppo, questa è una cosa vergognosa che accada, giovani in salute abbandonati a se stessi con nessuno che li ascolta e li aiuta, in una società egoista, pronta solo a giudicare e disumana.

Pensate a fare qualcosa di più per loro perché queste cose non accadano più.

 

 

 

 

 

Albert Camus Premio Nobel per la Letteratura scrisse:

Bisogna amarsi molto per suicidarsi, ed io come altri in determinate e precise condizioni stabilite, vorremmo poterlo fare, e per questo un giorno, se non morirò prima come può accadere a tutti lo farò.

Perché, io mi amo a tal punto da non volere più solo sopravvivere e soffrire. Io come tanti Veneti chiediamo una prestazione sanitaria di un’azione lecita e già attuata in Veneto.

Non chiediamo una legge sul fine vita o una legge sul suicidio medicalmente assistito, ma solo una definizione chiara di una prestazione sanitaria dovuta. E ancor più dovuta e garantita proprio in assenza di una legge nazionale per il rischio di valutazioni, procedure, e tempi diversi in Italia.

Concludo:

Da quando mi è stato riconosciuto questo diritto, io sono cambiato, il mio paese mi ha riconosciuto un diritto, quello di morire in Italia, ho ritrovato la voglia di vivere essendo molto più sereno di prima, in pace con un senso di totale libertà. Prima ero sempre in uno stato irrequieto, oppresso, mi sentivo anche incompreso su ciò che desideravo, ossia essere libero di scegliere.

Io sono Stefano e la mia scelta come quella che faranno altri, deve essere sacra, come la Vita di cui un giorno deciderò di privarmi.

La mia dignità non si piegherà mai e poi mai a nessuna vostra ideologia, o in nome di un vostro e sottolineo vostro presunto Dio.

Se avete domande da farmi sono a disposizione come sempre.”

Stefano Gheller

Desidero ringraziare: l’Associazione “Luca Coscioni” (sezione di Vicenza).

La Consigliera Regionale Elena Ostanel.

La Presidente della V Commissione Sonia Brescacin  (V Commissione, Politiche Socio Sanitarie).

L’Assessore Manuela Lanzarin (Assessore a Sanità – Servizi sociali – Programmazione socio-sanitaria).

Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

STEFANO GHELLER A PALAZZO FERRO FINI (FOTO)

 

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Luca Faccio

 

Articolo in aggiornamento

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